Italia ed Ungheria. Dieci secoli di rapporti letterari (Budapest, 1967)

Berkovits, I. T.: Il codice dantesco di Budapest

I. T. BEBKOVITS IL CODICE DANTESCO DI BUDAPEST II manoscritto della Divina Commedia conservato nella Biblioteca Uni­­versitaria di Budapest1 eun’opera significativa dell’arte del Trecento italiano. Dante fini la Commedia solo poco prima della sua morte: e dopo la morte del «divino poeta» scienziati diligenti giá copiavano, ed eccellenti artisti miniatori ornavano l’opera eccezionale perché venisse conosciuta e divulgata il piu presto possibile. II codice dantesco di Budapest fu copiato a Venezia verso la fine degli anni 1330 e l’inizio degli anni 1340, e un eccellente minia­tűré veneziano lo ornö di diverse miniature preziose lasciando incompleta questa sua grande opera nella prima méta degli anni 1340. Il primo proprie­tario di questo codice — come si puö dedurre dallo stemma dell’epoca visibile sulla prima pagina — era pure veneziano: un membro della famosa ed altolocata famiglia Emo. Questo codice molto prezioso non rimase perö a lungo in proprietä degli Emo, ed anzi, appena qualche decennio piu. tardi, pervenne in Ungheria nella biblioteca di re Luigi il Grande, ehe poi fu anche la biblioteca degli altri re ungheresi. Ci risulta ehe Pietro Emo nel 1344 fosse conte di Trau e Spalato. Anche Maffio di Gabriele Emo, nel 1350, fu conte di Spalato. Uno dei suoi figli, Pietro di Maffio, nel 1379, durante la guerra di Genova contro Venezia, era il difensore dell’isola di Chioggia. In questa epoca i genovesi avevano fatto alleanza con le truppe ungheresi di Luigi il Grande e con Padova contro Venezia: cominciarono l’attacco con l’assedio vittorioso di Chioggia. Secondo le fonti storiche Pietro di Maffio Emo fu fatto prigioniero proprio da un soldato ungherese, il nobile «Gerardo de Nathlor», e solo un grosso riscatto lo liberó dalia prigionia. Si puö a ragione supporre che il nobile ungherese abbia ritenuto tanto prezioso il codice da pensare fosse opportuno a inserirlo nel suo bottino, о chiedendolo come parte del riscatto1 2 ma non e d’altra parte inverosimile neanche la supposizione secondo la quale il codice sarebbe pervenuto alia biblioteca del re ungherese Luigi il Grande giá molto tempo prima, nel 1357 in occasione della conquista di Spalato e Trau, della sottomissione delie cittá ed isole dalmate, come regalo о bottino di guerra. Quest’opera cosi preziosa e significativa quasi due secoli piu tardi divenne di nuovo bottino di guerra. I turchi lo trasportarono assieme ai piu, famosi 1 Segno: Cod. Ital. I.; misura: 325x243 mm. 2 V. i. miei saggi anteriori: A Budapesti Egyetemi Könyvtár Dante kódexe s a XIII. és XIV. századi velencei miniatúrajestészel története (II eodice-danteseo della Biblioteca Universitaria di Budapest e la storia della miniatura veneziana nei seeoli XIII e XIV), Budapest 1928; — Un Codice Dantesco nella Biblioteca della R. Univ. di Budapest, Budapest 1931. (In: «Pubblicazioni dell’Istituto di Storia dell’Arte e di Archeológia Cristiana presso la R. Universitá „Pietro Pázmány” di Budapest.») 45

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