Esty Miklós pápai világi kamarás hagyatéka - 10. doboz, Nyomtatványok I.
8. Nyomtatványok I. - 8.1.-8.10. Újságok (egész lapok, töredékek és kivágások) - 1919-1976 - 8.1. L’Osservatore Romano - 1933-1970
6 L’OSSEItVATORE ROMANO i3-14 Marzo 1933 - N. Cl (22.124). Roma Sacra Marfedi 14. — Stazione a S. Balbina. — S. Leone, vescovo e martire al Cainpo Verano. •— S. Matilde regina (+ 968). Bstasltfene del SS.ma Sírra mentő 14. -— S. Maria in via Lata. Esooslztono deU'iinmealne df »»aGa SS.ma 14. — S. Giovanni Calibita. Stazions quaresimaie a S, Bdöina Domani, marled!, la stazione quaresimaie é a S. Balbina, la vetusta basilica posta Ira una cornice di serenity verde e di vetuste meinorje alia l'asseggiata Archeologica. La santa Messa slazionale avra luogo alle ore 9,30, e alle ore 17 la processione ehe percorrerä' le vicinanze del terapio al canto delle litanie dei Santi. Neiia pia unicne di S. Paolo Apostolo tra il Ciero secolare di Roma Nei local! sociali in via della P-igna 13-A, pi é aduit»!o il primo consiglio della pia unione dopo l’adunanza generale del 25 gennaio cdrr. anno. Fu elcttq per acelamazione Mons. Gi.oy. Battista Hovella a regulatoré primario. A economo della stessa pia unione fu elello Mans. Lorenzo C Lee one. Ad amministratore- economo della chiesa della Pace fu eletto Mens. Giuseppe De Gennaro. -I.e altrfc caricbe riniasero confermate. 11 regulatoré comunicö all’ássembloá il vonerato telegramma ebe il Santo Padre si benignó inviarc: alia pia unione in risposta di quejjjo alia stessa Kant it ä Sun fallo pervenire in orca,stone dell’annive;:.surio della Sua Ineoronazione: « Augusto Pontefice ha accollo con vivo eompiacimenlo omaggio 'fórvitte felicilázion i tiiiali sent iménti umigliatogli da sacerdoti romani Unione San Paolo Apostolo anniversario Sua Ineoronazione e con gralo aninio ricanibia benedieendo — CartiL- nalc Pacelli ». Neiia eonsolante cerlezza ehe la benedizione del Santo Padre arrechi gli auspicati favori celesli, i’udunanza si sciolse. Ai corsi di cultira rtligiosa fernminile Martedi 14 corr. alle ore 13 precise il iev.mo padre Marco Sales 0. P„ Maestro del Sacro Palazzo Apostolira, terry la lezione sul « Vangelo di S. Giovanni», alia Casa dell.e Insegnanli « S. Catering da Siena » in via Pit; di Marrno 12. Lb mi oparo püäriclig in cans mmm visitate da! Capo del Governo Le principal ópere pubbliche, in corso di efteeOzione néíla. Capitate sono slate visitate'da S. Ii. il Capo del Governo. • L’on. Primp Ministro si é recato dapprima ai Cantieri della Citlä Univensitaria, pve, dopo eshitc sta to bssequiato dalle autoritä, tra cui il Min'stro deli'liduotiziono Naziona'e, ed il Magnilico retloi'e della Universita di Hd'ma, ha esuminato i disegni, i plastici ed i campioni dei materiali ehe eara.nno utilizzati nei lavori, indi ha visltato -U cantiere ove sono giä ocoupati 4-00 operai per le prime opere di ecavo e di loud.izione. Il Capo del Governo ha, poi, iepezionato il gruppo di edillci in costruzione a cura deLl’Istituto Nationale delle Assiourazioni, in via Taranto, percorrendo i vari cantieri ove le maesl ranze tributarono a Sua Eceellenza espressioni di deferente omaggio. 11 Capo det Governo si é portato quindi eul luogo delle demolizioni de! vasto nucleo dl vecchi fabbrioati sul lato sinlstro della Via dell’lmpero. Tali demolizioni permetteranno di aprire-una nuova superba vlsuale1 su tutto il coinplesso archeologico dei Meroati di Traiano, della Loggia dei Cavalieri di Hodi, del Poro di Augusto. Dopo qsserei soffermato ad esaminare i recenti rilrovaménti archeologici il Capo del Governo ha vieitato via S. Gregorio al Ce'.io ove särebbero tra breve iniziati i lavori d’a'.largamento per il collegamento del centro eon il quartiere Ostiense, quindi ei é reoato a Tor Marandó, sulla Ga delle Sette Chiese, ove sono statt iniziati lavori per la nuova sede dellTstilulo Artigiano di San Michele. AI sesto ohilomctro della Via del Mare, il. Capo del Governo si é soffermato ad esaminare i lavori in ’ corso lungo l’alveo del Tevere, per faeilitare la navigazione ai piroscafl. 11 Capo del Governo si é poi dlretto a Gastel Fusano per rendersi conto dell’importante complesso di opere ehe si stanno eseguendo per l’asselto della pineta neiia quale il pubblico sárii prossimamente animesso. Dal Lungomare Duilio Von. Mussolini si é recato a Fiumicino ove ha visitato i lavori in corso nei porto canale per Tallargamento dello specchio d’acqua attiguo alia Torre Clementina, per la costruzione di due tratti di banehine in cemento armato e per l’ulteriore prolungamento dei moli guardian! destinati a rendere piü agevo'.e l’ingresso dei piroscafl, i quali, anche se di notevole tonnellaggio, potranno risalire il Tevere sino al Porto Fluviale presso la Basilica di San Paolo. Ovunque, dalle autoritä e dagli operai sono state fatte al’.’illustre visitatore festose accoglienze. Lezioni e ccnfarsaze della settimana ggli “ Studi romaoi „ II oiubileo del 1450 II programma settimanale delle lezioni e' déllé conferenze ehe 6aranno tenute all’Istituto di Studi romani alia Cfiiesa Nuova comprende, o'.tre alle due annunciate lezioni di oggi lunedi, le conferenze segaenti; Martedi 14, ore 17: prof. Fernando Liuzzi: « Storia della musica in Roma - La musica in Roma nei Novecento: 11 rlsveglio della musica da camera ». Hanno fatto ritorno alia Capitale, dopo il viaggio in Egitto, le LL. VLM. i Sovrani d’ltalia e le LL. AA. RR. la Principessa Maria di Savója ed i Princlpi d’Assia. Riapertura del Senato Lunedi venturo 20 corrente riprenderä i propri lavori parlamentari il Senato del Regno, che neiia prima seduta discuterk su vari disegni di legge, del quali gran parte k stata giä. approvata dalia Camera dei deputati. Alla Camera dei deputati Sabato sera alia Camera il m'inistro De Bono ha fatto le dichiarazioni a nome del Governo in merito al bilancio presentato dal suo ministero delle colonie. Egli ha illustrato il bilancio, ehe ora é unico per tutte e quattro le colonie, parlando dell’opera di colonizzazione ordinaria in Tripolitania ed in Cirenaica e della speciale colonizzazione dell’Africa orientale. Ha citato anche lo sviluppo dell’agricoltura, mettendo in rilievo la piantagione soma'.a di caffé moka e di banane, ed ha elogiato lo sviluppo dell’induStria forestiera. 11 bilancio é stato quindi approvato, e la Camera ha iniziato subito la discussione sull’altro bilancio, presentato dal minietero deU’educazione. Questa discussione — su cui linóra hanno parlato sóltanto l’on. Costamagna, per chiedere ehe gli insegnanti sieno fascisti e fascista eia l’insegnamento, e l’on. Leicht suU’ordinamento delle biblioteche — prosegue poi oggi, lunedi. Frattanto Ton. gen. Baistrocchi ha presentato a nome della giunta generate la relazione sul bilancio del ministero della guerra. In quel documents é fra l’altro rilevato come «ITtalia sia Tunica potenza del mondo ehe, prevenendo ogni deci6ione della conferenza del disarmo, abbia, ridotto le spese militari di 578 milioni». GMarlmeati su! “ Palazzo d’ltalia a Nuova York Si comunica: « E’ nota I’iniziativa presa per la costruzione di un «Palazzo d’ltalLa» nei Centro Rockfeller di New York. Da informazioni assunte risulta, tuttavia, ehe tale iniziativa ha carattere esc'.usivamente private ». ProYvidsnze per la sericoltura 11 prezzo del seme-baciii I rappresentanii degli agricoltori e dei produttori di seme-bachi, avanti al sottosegretario di Stato per l’agricoltura, si sono accordati sul prezzo dei semi. E’ stalo stabilito ehe il prezzo del seme sari per ogni oncia del peeo legale il seguente,: bigialli cinesi lire 26; incrocio Chinese femmina bianoa L. 30; gialli puri L. 23. Si é anche stabilito ehe i singoli agricoltori MefTMecB lő, ore jr,: * oil slurii romúni pe’ muaOo ». prof, t.udwig Gurtiue, diretWre dello tstitulo Archeologico Gennanico ln Roma. «Gli studi so! ritratto roinano compiutl in Germania ne 1’ultimo ticcennio » (con praiezioni); ore 17: Mons. prof. Pio Paschini, Rettore delTAteneo del Pontiflcio Seminarjo Roinano « 11 Giubileo del 1450 » (con proiezioni). Venerdl 17, ore 10: prof. Carlo Cecchelli, « Archeológia e topográfia paleocristiana e medloevale di Roma - L’arte delle Busitiche: La croce dell’imperatore Glustino e la dalmatica delta di Carlo Magno ». Sopraluogo al Museo Sacro Vaticano c al Tesoro di S. Pietro. Appuntamento all’ingresso della Basilica alle ore 9,45. Sabato 18, ore 16: S. E. gen. sen. Francesco Grazioli, « I grandi capitani di Roma antica »; ore 17: prof, Giplio Quirino Giglioli, « Archeológia romana - Pompei studiata nei suoi monumenti e neiia 6ua vita: Studio delle principal! case pompeiane - La casa dei Vetti e quella del Poéta Tragico» (con proiezioni). In Arcadia Neiia sede delTAocademia Letteraria Hallana, in piazza S. Carlo al Corso, n. 437, i! giorno 15 marzo, alle ore 18 precise, il socio ordinario prof. Filippo Ermini terrk una lezione sul tema : « La letteratura latina ne’d’etä Longobarda in Italia ». Nei percorso della linea 106 A partire da lunedi 13 marzo p. v. é istituita, per la linea di autobqs 10.6, una.nqqva fermata, nei due sensi di niarcíá; «ul' 'coifs® Trieste, rispettivamenle all’angoio con via Gradisca, e con via 7'upino per le vetture provenienti b! diretle a piazza Fiume. avranno facoltä di deiegare il fornitore del seme bachi ad incassare sul premio, ehe, per chilo bozzoli prodotto sarä pagato a suo tempo dallo Stato, l’importo del seme loro fornito. Due conianae a murte aanullate La Corte Suprema di Cassazione ha annuliato per contradizione sulla motivazione la condanna capitate eine6sa dalia ’Corte d’Assise di Ravenna eontro Luigi Servidei e Olindo Fabhri. La nuova causa sari esaininata dalia Corte di Assise di Bologna. li Riinlstro Hi [rolialBcza iia iaauourato la VII Fiera di Tripoli TRIPOLI, 12. — Con un discoreo di saluto di S. E. il maresciallo d’ltalia marchese Badoglio del Sabotino, Governatore deila Libia, e con il discorso ufliciale di S. E. Ton. Araldo di Crollaianza, ministro dei lavori pubblici é stata inaugurata la VII fiera campionaria. La fisra Hi Vsnua inaopita dal ministra Acerlio VERONA, 13. — 11 ministro delTagricoitura e delle foreste ha inaugurato ieri domenica la tradizionale flera agricola ed ippica, alia quale quest’anno é pervenuta la partecipazione della Germania, della Cecoslovaochia, della Polonia, della Svizzera e della Francia. CoQcorso a borsa di perf^zionamento SIENA, 13. — La « Society di esecutori di pie disposizioni » ha bandilo un concorso nazionale per esami ad un alunnato di fondazione deiL la fu marchesa Caterina Gori-Panniiini-Feropi per il perfezionamento neiia meccanica. Le doT mande sono ammesse sino alle ore 18 del. 6 maggio p. v. Doro di Gidniaa Littoria LITTORIA, 13. — L’Incaricato d’affari di Polonia presso la Corte d’ltalia ha consegnato al podestä di Littoria un dono in nome della cittä di Gidniai. II dono consiste in un’artistioa scatola di argento con coperohio di ambra del Baltico, nei cui esterno vi é la scritta: « Gidnia a Littoria », e cho porta la seguente dedica: « lo sulla sahbia ondeggiante, tu sulla mioidialc palude, dalia fede e dall’amor patrio dei nostri popoli, fummo create - Corrono fra le mie hraccia le navi fiduoio6e, ed i flanchi tuoi fremono gik del presagio delle rieche messi ehe, 6otto il piű bel sole del mondo, risp’.enderanno donate come Tambra del mio mare ». La glornata di ieri a Ginsvra GINEVRA, 13. La giornata di ieri si ó svolta calma e non v’é stala nessuna riunione. Ai mattino Mac Donald si ó recato al- Tufflcio religioso e nei pomeriggio ha giocato a yolf con Paul Boncour. Ieri sera Mac Donald ha ricevuto Aloisi, capo della delegazione italiana. Dopo il colloquio con il Primp Ministro inglese,' Aloisi si é recato a far visita a Nadolny. La Svszla e Is fornilure mllitaii ai beiligeranti STOCCOLMA, 13. Ii governo ha deciso ehe il veto sulla esportazione di materiale bellico si estenda agli aeroplani con o senza motoré. Ssspsrta di patrolls in Argentina BUENOS AIRES, {3, A Orano, in provincia di Salta, ó stalo sroperto un importante giacimento di petl olio. Attaccato dai lupi e salvato da un velivolo VARjSAVIA, 13. Un avialore, scorgendo un contadino, in un campo deserlo, attaccato da sette lupi, scendevu mettendo in fuga gli animali selvaggi. Nei regno della morte MOSCA, 13. Secondo informazioni della slampa I'll marzo sono stati condannali a morte perfucilazione diet.ro l’accusa di azione controrivoluzionaria 35 e discendenti da classi horghesi e capilaliste ». Le senienze sotio state subito eseguite. Aitre 22 persone sono stale condannale a 10 anni di carcere ciascuna, e 18 a 8 arini di carcere. iHt a > r*w ii rl 9 Wf o * «-* Quotazioni principali del giorno 13 marzo. Rendita 75.45; 75.60 — Consolidate 84.17; 84.20 — Tre Venezie 86.201 CAMBI: Parigi 76.95; 77.05 — Londra 67.85 67.89 — Zurigo 379.15; 379,35 — Amsterdam 7.90 —’ Madrid 165 — Bruxelles 2.735 — Berlino 4.66 — Praga 58.15 — Montreal 16.30 — Varsavia 2.19 — Buenos Aires 4,05. TIPOGRÁFIA POLIGLOTTA VATICANA FREVIENE LE CfitlSE E RÍNVIQ0RS5CE IL CöNVííLESCEHTE I a t*i>sa dl chirsa rafcnrbaro e PERCH gsmlarsa, accresc* la reslstsnss —. --------- e regcla la sccrezlone bitiare. CHÍEDETE GRATIS campions ed opuscolo _______________________S. L S.LLI 6ARBIERI - PADOVA TAN FAN 1 BERTARELLI ROMA - Piazza Minerva (angolo Via S. Chiara) Oggitti religiosi di Ricordo Anno Saoto stracrdlaaric Corone del losario - Crcceiissi - Kedaglie - Immagini - Ritratti del Santo Padre Ac.rorrb specinli per Comil.aii di Pel legrinaggi nazionali ed est er i. English spuken - On parle francais - Man spricht deutsch - Se habla espaftnl E ttore M artinou TESSITURA UNO - CAMAPA E COTONE OlTTA SPECIALIZZATA PER FORNiTURE ENTt EGCLESIAS.ICI E OSPEDALI Slabillmento In BERNAREGGIO AMMINISTRAZIONE M iLANO (G/12) VIABRAMANIEN 25 Notkie italiane II ritorno dsi Sovrani d'lUlia Da un continenie all’altro (Nostro servizio radio-telegraßco) li programmá finanziario di Daladisr: “ Non imposte nuove ma economie sostanziali,, PARIGI, 13. Stephan Lausanne ha chiesto a Daladier « se la lotta per il dodicesimo provvisorio di marzo dovrä essere seguita da aitre dello stesso genere e se non riteneva di dover teuer conto della volontä espressa daH’iminensa mággioranza del popolo ehe non ci siano rnaggiori imposte, ma maggiori econornie ». 11 Presidente ha risposto con una lettera pubblicata da Le Matin in cui dice ehe scopo essenziale ó di rimeltere in ordine le finanze e di ristahilire 1’equilibrio del bilancio. « Si pud criticare una legislazione prima di averla messa completamente alia prova, ma si deve riconoscere che da febbraio si é ottenuto uri risanamento di circa 10 miliardi ehe continueremo con tenacia. Abbiamo preferito di proc-edere per tappe a condizione di esser decisi a non arrestarci per via. Lo sforzo di risanamento é suc^qduto a una politica di prodigality da proscriversi risolutamente. La discussione sul bilancio, su cui son deciso a chiedere rapidarnente la votázione, permettera di compiere un altro progresso. Non imposte nuove, ma economie sostanziali e soddisfazioni ai commercianti estendendo una tassa unica in sostituzione della cifra di affari, sono le caratteristiche essenziali». La lettera conclude: « Mio desiderio profondo é che la Francia mantenga nell’Europa, dovrei dire nei mondo tanto túrható, le sue quality di misura, sangue freddo ed energia che le hanno permesso di superare qualsiasi dillicolty ». Gli ex-c8mbati8nti francasi eontro i profitlatori di guerra PARIGI, 13. II consigiio della federazione degli excombattenti, riunitosi nei pomeriggio, si é pronunziato a favore della legge 31 marzo 1919 circa gli abusi. La commissione ha amrne.sso il prineipio del ricupero dei henellci di certi profittatori. Ha dichiarato scandaloso ehe dei cittadini abbiano potuto edificare fortune enormi, mentre alt ri davano la vita per la salute della id'ancia, e ebe é impossibile ehe i soprawissuti siano sopracaricali di tasse destinate a colmare i furti e le concussioni dei prolittatori. Ha chiesto la formazione di una commissione in cui saranno largamente rappresentati i combat tent i per flssare una legge che peimetta il ricupero di questi benefici scandalosi realizzati in tempo di guerra. Sono stati pure approvati altri articoli sulla revisione e l’aliuso in materia di pensioni. Huovo atteggiamsnta nardamericano nella discussion! per il disarmo? PARIGI, 13. Il Petit Journal dal suo. corrispondente di Gineyra crede di sapere ehe la delegazione amerieana ha ricevuto istruzionl rtal suo governo nei senso di una partecipazione pi ii ampia ai lavori e alle decisioni della conferenza del disarmo. Ii canflitto clnu-aippouico Duello radiofonico a Londra LONDRA, 13. Matsuoka e Quotaichi hanno esposto al microfono i punti di vista rispettivi sul conflitlo cino-giapponese. Dopo aver ricordato la sentenza della Society delle Nazioni ehe, cioé, « la Cilia e innocente e vittima di un’aggressione », Quotaichi, ministro della Cina, ha affermalo ehe il verdetto é fondalo non sul- Taspetto legale del probléma, ma sui fatti stessi, dichiarando: «Una certa parte del pubblico si ó lasciata persuadere ehe la Cina ha causato diRicolty ai vicini e ehe il Giappone ha la speciale missiono di ristabilire la calma e di vegliare al benessere degli stranieri in Cina. Il governo cinese non é xenofobo, al Contrario cerca di adattare il progresso delToccidente alle antiche tradizioni cinesi e ha potuto cooperare in Europa con tutti i popoli dell’Occidente. E’ in Giappone ehe regna la xenofobia, e i militari che controllano attualmente il Paese sono contrari alia cooperazione internazionale, e sono pronti a ridurre il sistema di legislazione mondiale, a cui perö il Giappone ha legato la Manciuria. I Giapponesi non hanno apportato ordine e prosperity ma rovine e crisi e questo costery alia Cina lunghe e dure sofferenze, e significa forse per TEuropa e il mondo scelta per la pace e la guerra. Speriamo ehe Tlnghilterra dary Tesempio al mondo, riliutando alTaggressione l’aiudiplomalico-finanziario e commerciale necessario precipitando cosl la fine della guerra ». Dal canto suo Matsuoka ha lanciato tm vibrante appello alTInghilterra, perché si sforzi di comprendere le ragioni ehe guidano I’antica alleata. Dopo la storia del probléma maneese dal trattato di Simoneséki, Matsuoka ha fatto Telogio dell’opera rampiuta dal nuovo Stato manchukuo, dellnendo l’incidente dello Jehol non come in vadoné del suolo cinese, ma come semplice misura di polizia interna. « Quando abbiamo aiutato lo Stato manchukuo a sbara7zare il nord e il sud della Manciuria dalle bande ehe infestano il Paese, la Society delle Nazioni non ha fatto nessuna protesta. Abbiamo compiuto lo stesso compito nello Jehol ehe lo Slato manchukuo rivendiea come parte del suo lerritorio ». Matsuoka ha dichiarato ehe le raccomandazioni dei 19 non tengono in nessun conto la realty, e ha concluso; « Solo scopo del Giappone e la restaurazione e la salvaguardm delta pace nell’Asia orientale». Giang-ksi-shek nomlnato generalissimo NANCHINO, 11 maresciallo Ciang-kai-shek é noriiinato generalissimo di tutte le truppe cinesi neiia Cina del Nord. In un proclama all’esercito dichiara ehe bisogna teuere a tutti i costi Pechino e Tien-tsin. 13. stato li GiappQie s la S. d. N. Commento tedesco BERLINO, 13. La Deutsche Allgemeine Zeitung, organo dell’industria pesantp,. comment a l’uscita del Giappone della Society delle Nazioni ehe avverry il 20 marzo. « Certo non é un fai.to ehe rialzi il jirestigio della Society dalle Nazioni, ma tinóra il Giappone ha avuló pochi riguardi su questo, rispondendo a tutte le proposte ginevrine per un regolainento pacifico con lo sviluppo delle operazioni militari in Manciuria. L’uscita del Giappone non permettery di risolvere di piti la quóstione, perché Tarticolo 1 del Patto prevede un preavviso di due anui per adempiere tutti gli impegni internazionali, compresivi quelli del Patto della Society delle Nazioni. I politici ed i giuristi non sono d’accordo sul senso della fräse, e si ignora il futuro atteggiamento del Giappone nei problemi internazionali. Un punto molto importante é la sostituzione del Giappone nei seggio permanente del Consigiio che in diritto dovrebbe esser devoluto alia Cina, come la piü importante potenza asiatica rappresentata alia Society delle Nazioni ». Politica e affari LIPSIA, 13. Il fatto che l’elezione del 5 marzo oli're una garanzia per un governo stabile, ha avuto di conseguenza una maggior sicurezza nelTindustria e nei commercio, sicurezza rispecchiatasi nei corso degli affari alia Fiera di Lipsia. Se il numero dei visitatori non é mutató notevolmente da quello dello scorso anno, ci sono stati per contra ordini piü importanti. Particolarmente numerosi sono stati i visitatori dalTestero. II terremoto della California AMBURGO, 13. Il terremoto della California é stato regislralo anche dagli apparecchi dellTstituto sismografleo di Amburgo. Il terremoto, secondo le indicazioni degli apparecchi, non era affatto da paragonarsi con il récéidé terremoto del 2 marzo in Giappone. Le oscillazioni dei pendoli in questo raggiungevano al minimo un centimetro, mentre nei terremoto della California raggiun§evano un massimo di meno di un decimo i millimetro. Velivolo sperduto sulla Ande SANTIAGO DEL Cn.E, 13. Un aeroplano della compagnia americaua si ö perduto neiia Cordigliefa delle Ande. Ritornava da Mendoza a Santiago. A bordo non si trovavano passeggeri; ma il pilóta Momiliin e il radiotelegraflsta Diamond. L’aviazione militare e civile cilena ha falto invano ricerche tutta la nőtte. Aviazione Folicß volo di campionato Londra-Cittä del Capo BAIA DELLA BALENA, 13 L’aviatore sud africano Victor Smith che tenta di háttere il campionato della signora Mollison nei volo Inghilterra- Cittä del Capo, é qui arrivato ieri alle 17,30 con 9 ore di anticipo suU’orario. L’aviatore é riparlito alle 18,40 per Cittä del Capo. Varié BELFAST, 13. Una bomba Ianciata ieri sulla linea ferroviaria a Dunmurry a circa 9 miglia da Belfast, non ha causalo nessun danno. BASILEA, 13. Neiia riunione uffleiosa mensile dei governatori delle banche centrali alia vigilia del consigiio della Banca dei pagamenti internazionali, si é constatato un aumento di 24 milioni di franehi svizzeri sul totale del bilancio. Roosevelt informera spesso il parlamento ed il paese WASHINGTON, 13. Intendendo pronunziare un radio-discorso, Roosevelt ha dichiarato che « secondo la c-ostituzione é suo dovere informare il Congresso sulla situazione del Paese e fare una pubblica e chiara esposizione deila situazione ogni volta che Tapplicazione di cerle misure governative sembra causare una certa confusione nei Paese ». Numerose diflicoltä si sono presentate nell’elaborazione di misure particolari per la riapertura delle Banche. Woodin, i funzionarl della Tesoreria e i membri del Federal Reserve Board hanno lavorato tutta la giornala. Combattimento con ribellt nall lndia setteotrionale PESHAVAR, 13. Un violent o combattimento si é svolto ieri mat t ina a Peshavar ove la tribü rihelle Khost concentra la sua attivitä. I iibelli, si dice, sono stati respinti. Si segnala cne i membri della tribü di Jirga a cui i! governatore della frontiéra del nord-est ha rivolto un ultimatum, minacciando misure energiche se non cessevano le ostility, si sono ritirati in tutta fretta. DOPO DOMANI Giovedi 16 Marzo alle ore 19.30 (7.30 pom.) in ROIHA avrä luogo l’estrazione dei numeri della Grande Tombola a beneficio degli OSPEDALI Dl AQUILA E AVEZZANO con preml per L. 500.000, tutti in content) dei quali ii primo premio é della rilevante somma di L. 250.000 ed il eacondo di L. 40.000. 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Numeri Interno de L’Ossermtore Romano: Direzione; 347 | Redazlone: 349; 401; 402; 403 Amministrazione: 348 Uacleri: 404 - Tipográfia: 359 CONTO CORRENTE CON LA POSTA ANNO SETTANTATBEESIMO Lunedi-llarteili I'M4 Marzo 1933 CITTÁ DEL VATICANO Lunedl-Martedi 13-14 Marzo 1933 NUMERO (il (22,124) L’ALLOCUZIONE PONTIFICIA NEL CONCISTORO SEGRETO SollecMni, inviti, speranze del Santo Padre per la Chiesa e per l’umanitá I! voto de! S. Collegio per la Canonizzazione de! Beato Fournet -! Legati per l’apertura delle Porte Sante - La conferma dei Patriarch! Armeno e Maronita - La nomina di so' nuovi Porporati - Due Cardinali riservati “ in pectore „ Roma 13 Marzo 1933 La SANTITA’ DI NOSTRO SIGNORE PIO PAPA XI questa mattina, íiel Palazzo Apostolico Vaticano, ha tenuto il Concistoro Segreto per il voto degli Eminenlissimi Signori Cardinali per la Canonizzazione del BEATO ANDREA UBÉRTO FOURNET, Sacerdote Secolare, Fondatore delle Figlie della Croce dette « Suore di S. Andrea »; per la confernm della elezione del Pa- Iriarca di Cilicia degli Arrneni e del Patriarca di Antiochia dei Maroniti; per la nomina dei Cardinali Legati per l’apertura delle Porte Sante della Basilica Ostiense, dell’Arcibasilica Laternnense e della Basilica Liberiana; per 1h nomina di nuovi Cardinali; per la nomina del Cancelliere di S. Romana Chiesa; per la ozione delle due Sedi Suburbicarie di Palestrina e Velletri; per la provvista di Chiese. Alle ore 9.30 Sua Santitä, indossando la falda, la mozzetta e la stola rossa, accompagnato dalia Sua Nobile Anticamera Segreta, Ecclesiastica e Lai ca, con a capo Sua Eceellenza Reverendissima Monsignor Caccia Dominioni, Maestro di Camera, recavasi nell’Aula Concistoriale, ove trovavansi giä riuniti gli E.mi e Rev.mi Signori Cardinali: Granito Pignatelli di Belmonte, Lega, Sbarretti, Boggiani, Gasparri Pietro, Kakowski, de Faulhaber, Locatelli, Sincero, Cerretti, Gasparri Enrico, Capotosti, Lauri, Lépicier, Segura y Saenz, Pacelli, Marchetti-Selvaggiani, Rossi, Serafini, Laurenti. Mori, Ehrle e Verde. Con i dignitari dell’Anticamera Pontiflcia erano presenti Sua Eccellenza Rev.ma Monsignor Santoro, Assessore della S. Congregazione Concistoriale, la quale prepára gli atti concernenti il Sacro Concistoro; e Sua Eceellenza Rev.ma Mons. Carinci, Segretario della S. Congregazione dei Riti per la parte riguardante la Causa di Canonizzazione del Beato Fournet. Sedutosi il Santo Padre sul Trono, dal Prefetto delle Cerimonie Pontificie 111.mo e Rev.mo Mons. Respighi, il quale era coadiuvato dai Maestri delle Cerimonie Pontificie Monsignori Capotosti, Dante e Bonazzi, veniva intimate 1 'extra omnes. Delto VAdsumus, il Santo Padre rimaneva solo con gli E.mi e R.mi Signori Cardinali. L’E.mo Cardinale Sincero, terminale il suo uflicio di Camerlengo del Sacro Collegio, ne rimetteva a Sua Santitä la relativa Borsa, la quäle il Santo Padre degnavasi di passare all’E.mo Cardinale Cerretti. Subito dopo Sua Santitä, faceva avvicinare al Trono l’Eminentissimo Signor Cardinale Camillo Laurenti, Prefetto della Sacra Congregazione dei Riti, commettendogli l’ufficio di fare la relazione sulla vita del Beato Andrea Uberto Fournet e sullo svolgimento degli atti compiuti dalia Sacra Congregazione dei Riti per la Causa dello stesso Beato, Causa conclusasi con il Decreto del Tuto. L’Eminentissimo Cardinale Laureffti, tornato al suo posto, in piedi, leggeva una compendiosa ed esatta relazione di quanto sopra, esprimendo lo augurio, dopo aver ricordato la vita, le virtü ed i miracoli del Beato, che il Sommo Pontefice ratificasse solennemente gli universali voti in merito alia auspicata Canonizzazione. Terminata la relazione dell’E.mo Prefetto della Sacra Congregazione dei Riti, l’Augusto Pontefice chiedeva il parere dei singoli Signori Cardinali sopra la Causa stessa, in rapporto al procedimento della invocata Canonizzazione del Beato Fournet. E gli Eminentissimi Porporati in ordine di decananza, espressero, singolarmente, il loro voto. Terminata la votazione Sua Santitä si felicitava per l’esito affermativo di essa ed indiceva per il 2 maggio prossimo il Concistoro semi-pubblico per il volo degli Arcivescovi e Vescovi sulla stessa Canonizzazione del Beato Andrea Uberto Fournet. Quindi il Santo Padre pronunciava un’Allocuzione la quale si chiude con la nomina dei Cardinali Legati per l’apertura delle Porte Sante, la conferma degli aecennati Patriarchi e la creazione dei nuovi Cardinali. Eccone il testo. Venerabiles Fratres, Kerum vos, post temporis intervallum, non una de causa praeter communern consuetudinem diuturnum, in hunc sacri Consistorii consessum eonvocatos habemus; atque adeo acta, celebrationes, laeti tristesque eventus, quae, post Consistorium die XXX inensis lunii, anno MDGCCCXXX babitum, inciderunt, frequentiora profecto sunt, neque ea possumus nisi presse breviterque attingere. Quodsi in hisee rebus Encyclicas Litteras Constitutionesque « Casti connubii», «Quadragesimo anno», «Deus scientiaruiu Dominus» primum obtinere locum putamus, id ea ratione facimus,... ut summae harum rerum gravitati debitum tribuamus honorem, utque denuo ex animo Nostro actuosam voluntatem sollicitudinemque expromere liceat, qua incensi impulsique sumus ad domestiei convictus sanctitudinem tutandam, ad aequam operariae plebis condicionem inducendam, ac denique ad ainplius vigentiusque sacrarum disciplinarum incrementum, pro facultate, provehendum. Ac suapte natura in gravioribus A- postolicae Sedis actis eae Cönventiones annumerantur, quae idcirco initae sunt, ut Religionis atque Ecclesiae condiciones in Civitatibus ordinentur: prout pactum, quod concordatum vocant, nuperrime cum Badensi Civitate conventum, tertium quidem recentiore hac aetate in Germania actum. Ex variis ac paene innumeris celebritatibus, in quibus, datis litteris Nostrisque missis e sacro Ordine vestro Legatis, vel in divinum Regem, eucharisticis velis delitescentem, honorem atque amorem, vel qua filii pietatem debitumque gloriae decus erga magnam Dei Nostrique Matrem participavimus, illarum subit recordatio aniinum, et Eucharistici nempe Gonventus, Dublini habiti, et LXXV exeuntis anni, ex quo se Lapurdi Immaculata Virgo conspiciendam dedit. Hoc ex oppido, ex prodigiali scilicet eius specu, Deipara Virgine bene Nobis precant, fere duodecim abhinc annis, pr-ofecti sumus, ut dilectam Nobis Mediolanensem Archidioecesim, ad breve tempus regendam, susciperemus; ad Dublinensem vero civitatem, non modo litteras Nostras Nostrumque Legatum mittere, sed vivam etiam vocem Nostram transfundere datum est; ad Eucharislicum videlicet ilium Coetum, quern bine fides ac pietas, illinc ingeniosa ac, pro temporum angustiis liberalissima Hibernorum gentis incepta, Nobis quidem carissamae, — hoc est Episcoporum, cleri populique — cum dignum prorsus « Sanctorum Insula », turn in históriáé fastis adinirabilein effecerunt, quae tot refert, veri nominis glóriám redolentes, Eucharisticos ex omnibus nationibus Conventus. Praeclaris hisce Gatholicae Ecclesiae fastis atque extraordinariis virtutis vigorisque eius documentis, non sine gaudio ac solacio, cotidiana ea respondent vitae laborisque eius incrementa, quae nimirum eo spectant, ut humani generis Redemptio largius in dies uberiusque ad effectum deduce tur. De profectu atque progressione inteliegi volumus ecclesiasticarum circumscriptionum, seu in iis regionibus, in quibus Dioecesium regimen legitime est constitutum, seu in eis, in quibus Missionales adhuc rem christianam provehunt, quheque eorumdem opera reguntur; de frugil'i'ro agimus consolationeque referto opere tribus illis sacris Consiliis demandato — Consistoriali scilicet Congregationi, Congregationi item Orientali Ecclesiae praepositae. eique, quae propagandáé fidei destinatur; -—■ quod quidem opus, ut omnes norunt, id enititur ut copiosiores postremis hisce temporibus lectosque fructus colligat et mystico Iesu Christi corpori adiiciat atque inserat: infideles nempe ad christianam fidem conversos — ibi procul dubio frequentiores, ubi crebriores sunt sacrorum ex indigenis administri — atque acatholieos et orientalium rituum dissidentes filios. qui, veluli optatissimum ab exilic- in pátriám reditum facientes, ad Románam unitatem se feliciter receperunt. Ileic igitur immortales Deo grates agimus; itemque gratum profitemur animum et Orientis Episcopis ceteroque ciero, ob apostoliéi!in eorum Studium, et, ob collatam concorditer operám, latini rítus Missionalibus reli giosisque sororibus, qui in Orientali Ecclesia apostolatus munere funguntur; immortales praesertim grates agimus, ob actuosam voluntatem, ob christianam animorum fortitudinem, ad strenuum saepenumero heroun) rnorem adactam, tot carissimis filiis Nostris in unam redeuntibus communis Patris domum. Ad quod quidem divinae Redemptions supernaeque vitae incrementum, adiutricem pretiosamque operám nävarunt atque adhuc, assiduitate ardorisque contentione summis laudibus bonestandis, navant, non modo Poq- Uficia Opera Missionalia, sed Catholica etiam Actio, quae numquam praesentior, operosior numquam est, quam quotiens Episcoporum ceterique cleri Apostolatlim participare potest. Haec incepta profecto atque adiutrix opera in catholicorum etiam regionibus ehristianae vitae fructus edidere non paucos, eosdemque salutiferos atque optimos. Religiosam institutionem dicimus — primam atque prae rebus omnibus necessariaru; — quae magis cotidie magisque augetur atque diffunditur, quae in aptiorem cotidie ordinem, redigitur, quaeque, etsi nor ubi qtfe, recens invectis pervulgationis viis rationibusque profiéit atque amplificatur. Eucharisticam dicimus pietatem ac vitáin, quam largiore diligentioreque frequentatione, alacriore perspicacioreque fervore cum singuli, turn communitates ac populäres ordines colunt ac refovent. Crebriorem dicimus atque studiosiorem Spiritualium Exereitiorum usum, non modo ad sacrorum administros quod attinet, sed etiam ad laieorum hominum multitudinem, eorum nominatim, qui vel disciplinarum studiis se dedunt, vel in fabriles artes incumbunt. Denique in(rebrescentem dicimus profectum eorum caritatis certaminum, quae privatim publice suscipiuntur, quaeque — cum nondum remittat, nedűm considat, oeconomicarum rerum discrimen — et tempestiva admodum videntur, et pulcherrimum praestant ehristiani afflatus ac spiritus perfectumque documentum. Neque silentio praeterire possumus, quin1 immo Nostris laudibus exornare cupimus, Vincentianos illos coetus, quorum plenum a constitutione saeculum nullum praeconium potest satius luculentiuSque celebrare, quam eorum rationaria; quae quidem amplissimam per Universum terrarum orbem eorum eflicacitatem, succrescens providentiaeque plenum eorum incrementum atque mirabilem ad animis corporibusque medendum cai’itatis vigorem patefaciunt. Postulat praeterea paterni gratique animi Nostri voluntas, ut, quae multis locis exstant, caritatis contentiones efferamus ac praedicemus, quae anxiis sollfpitisqua hni’ta-! tionibus respondentes, a Nobismet ipsis atque adeo a Venerabilibus Fratribus Episcopis habitis, fere ubique conllantur, ut promptius faeiliusque locorum necessitatibus occurrant. Actionem Catholicam memoravimus; perbrevi, quam fecimus, mentioni, contineri non possumus quin hoc persequendo adiiciamus: non mediocri Nos, eoque intimo, solacio idcirco affici, quod earn videamus ubique gentium institui mirandumque in módúm inerementa capere; idque procul dubio ob pastorales Episcoporum curas, quibus sacrorum laicorumque hominum ordines generöse obsequuntur. Paene innumerabilia sunt, quae ex omnibus orbis partibus, ne praetermissis quidem sacrarum Missionum regionibus, continenter accipimus, huius rei testimonia; quibus liquido patet maxima earn et omnibus apostolatus operibus et christianae vitae incolumitati atque profectui adiumenta conferre. Quod quidem ad «meliorum usque charismatum » aemulationem enititur, ad perfectionem, sanctitudinemque; ad pie operoseque orantis militantisque Ecclesiae vitám participandam; ad multiplicem usque, pro variis locorum rerumque adiunctis, opei’am navandam, — eamdemque stúdiósam usquequaque semper atque sollertem — ut animarum quaegtus fiat iteratumque lucrum: earum maximé animarum, quae, vei ob materialistarum deliramenta atque fallacem ethnicorum doctrinam misere decipiuntur, vel ob vulgo inductas rationes, Societatis Religionisque ordini infensissimas — teterrimum. id quidem ulcus, quod deteriores cotidie animis corporibusque continuo minitatur ruinas —: tranvorsum aguntur. Jamvero Deus ipsémét, certis datis indiciis, eidem Actioni Gatholicae probationis suaeque gratiae causa, dulce leniterque arridere visus est, cum in earn, in varios nempe eius ordines, quam Nos etiam atque etiam in oculis ferimus, arcano lectissimaque largiter effudit ecclesiasticae vocationis semina. Indidem pronum est, sicubi ea atque interdum angustis adversisque rebus non caret, idcirco a Nobis — non sine incredibili solacio ac gaudio — divini eloquii sententiam district« eidem esse tribuendam, qua animi, aerumnis eonflictati, Deoque cari, recreanlur: « Quia acceptus eras Deo, necesse fuit ut probatio tentarel te » (Tob. XII, 13). Quodsi pressius etiam cogitutionem allocutionemque Nostram ad earn mystici ovilis partem convertamus, quae propius a Nobis abest, baud cunctanter asseverare debemus banc ipsain maiorem propinquitalem impensius a Nobis operosiusque exquisivisse pastorale Studium; eo vel magis quod peculiares diuturnae gravesque augustiae id postulare videbantur, quas •uinae vastitatesque Volturiensi. Ani,uiii baiiae Senogallielisique regionibus a terrae motu illatáé instantioris efficiebant potiorisque necessitatis. Atque vos, venerabiles fratres, ad Deo Nobiseum referendas grates adhortamui’, qui, insuetis non obstanlibus borúm temporum difficullatibus, opera, quae suapte natura ad spiritualia maximaque, eademque necessaria. beneficia parienda in posterum destinentur, vel auspicari, vel exsequi magnaque ex parte ad exitum adducere concesserit. De non paucis agimus sacrorum Seminariis, quae maiora vocant, quaeque recens iis aliis ante acta aetate iam exstructis feliciter adiiciuntur; de plurimis agimus sacris ac paroecialibus aedibus, quae ad centum aliis itidem adduntur, quae iam in insulis fuere aut in continenti terra aedificatae; de novis denique paroec.iis agimus, quae vel iam erectae, vel in eo sunt ut erigantur; de novis templis atque sacellis, quae in pomerio inque jiostremis Episcopalis Urbis Nostrae partibus, succrescenti populo frequentioribus, excitata iam sunt vel in praesens eíficienter apparantur; de sacra postremo dicimus Apostolica Visitatione, quae in hac eadem Urbe habetur, quaeque — sollicitam dilecto filio Nostro in Romána Dioecesi Vicario eiusque adiutoribus conferentibus operám — iamdiu exoptata parit in animosque inducit uberrima beneficia; eidem igitur suisque adiutoribus omnibus gratam libenter significamus voluntatem Nostram. Ac praeterea grati in Deum hominesque animi Nostri officio deesse putamus, si studiorum Universitatem Saero'^I’éötí Cohdi dicatam, itemque incepta duo, quae ad earn attinent, silentio praetereamus. Quorum primum sollemnis est atque annalibus inserenda eius in amplissimam sedem translatio, quam quidem sedem, non sine providentis Dei nutu atque consilio, ibi apparari licuit, ubi sanotissimi illius ingenioque praestantis viri, Ambrosii nempe Ecclesiae Doctoris, memoria sospes adhuc volitat ac veluti efficiens excitat. Utique translatio eiusmodi — adiutrice divina humanaque ope — ita evenit, ut res prorsus miranda visa fuerit. Neque minus miranda res inceptum alterum Nobis videtur: dies scilicet, studiorum Universitali dicatus, nuperrime, ut nostis, ubique celebratus. Qua in causa, baud parum est et diligentissimae incepti eiusdem ordinationi, et Episcopis ceteroque ciero, et eorumdem adiutoribus tribuendum; nihilo secius, si felicissimum superiorum annorum exitum exaequare potuimus — quod pro oeconomicarum rerum condicionibus ubique gentium adhuc in angustias redactis, incredibile prorsus ac praeter omnium facultatem videbatur — id procul dubio ex pia oritur ohristifidelium cuiusvis Dioecesis, cuiusvis paroeeiae, vel humillimae atque pauperrimae, ex eorum sollerti profiéi sei tur, magnanimaque saepenumero liberalitata. Quamobrem, postquam Deo optimo maximo cordatisque hominibus universis grates ex animo egimus, temperare Nobis non possumus quin Nationi etiam gratulemur, non modo quod idem exitus, in difficillimis rerum adiunctis, satis secundum oeconomicarum eius rationum indicium évadit, sed etiam — quod pluris est — quia certus hoc index exstat tarn bene omnes esse animates, ut, in quovis civium ordine, studiorum Universitatis momentum atque opportunitas et perpendatur omnino, et, vel in gravissimis temporibus, ad veri nominis iacturas faciendas atque incommoda toleranda animos commoveat. Iamvero, si inde, quod laetum est, faustum auspicium suinere licet in novum annum; tristia non desunt tarnen, prob dolor, quin immo aflluunt, minarum plena. At quid in praesentia dicamus quod omnes exploratum non babeant, eorumque paene oculis non obversetur? 111a permanet atque indurescit, anceps, dubia nationmu omnium condieio; ob suspieiones trepida; ob adversantia commoda turbida, anxia; obque non consentaneas ac saepius repugnantes rationes, quas non aequa atqua imxnodica Nationalistarum Consilia invehunt, requiete earens atque adeo metuenda. Quorum profecto consilia atque proposita, ut nihil aliud magis, verae hominum populorumque fraternae necessitudini prorsus ofiiciunt atque obstant, quae solummodo potest, per christianae caritatis praecepta, incitamenta, usum, radices agere suoque huntere ali atque virescere. Caritatis huius virtute atque a Illatú compulsi, pacem populis efTerre atque praedicare nunquam praetermisimus; atque adventantibus nataliciis Redemptoris sollemnibus, aliquam potuimus, etsi brevem, pacis requiem obtinere. Verumtamen et in veteris et in novi terrarum orbis parte circumstrepunt arma, atque ex cruentatis vastatisque regionibus vox frátérni sanguinis ad caelum clamat. Permanet, ut diximus, ubique gentium oeconomicarum rerum discrimen, ex quo acerbius tenuiores omnes vexantur: insontes nempe parvuli, veteti primi tenellique huius vitae flores; infirmi aegritudineque affecti; atque vel magis, ob graviora, quae incumbunt, incommoda, aetate grandiores, defessi iam longoque itinere confecti. Spiritualibus externisque in rebus ex eo praeterea conllictantur operarii atque opifices, quibus non ea tantummodo deest, quam digne mereri possunt, aequa merces, sed opera etiam ac labor; atque adeo ad coactum otium adiguntur, ex quo hinc perieula proficiscuntur allectationesque, illinc impensae, difficultates sollicitudinesque gignuntur et civili societati universae et iis, quorum eadem officio conformanda tuendaque concreditur. At sunt utique qui ex liuiusmodi rerum molestia atque egestate commodum exquirunt, triste equidem commoduin atque utilitatem: ii nempe, qui politico, civili religiosoque ordini adversantur. Contra hominum consortionem, contra Religionen! sanetissimam, contra denique ipsum Deum hi bellum conflant atque urgent. Novimus profecto omnes interneciva, quae omnia permiscent, sententiarum eorum deliramenta; ac facinora, vei recens ac nuperrime edita, plusquam satis ostendunt allaborare eos, toto pectore omnibusque viribus, ut incepta sua pravaque consilia ad exitum perducant. Quod iam diu eontinenterque accidit in immensis, iisdemque infelicissimis, Russiarum regionibus; quod in Hispánia; quod in foederatis Mexici Civitatibus; quod denique in angustioribus amplioribusque mediae Europae Nationibus; id nimio luculentius patefacit quid timendum sit ubicumque invebitur — atque quonam, venerabiles fratres, non advehitur? — nefasta eorum doctrinae pervulgatio, nefandius etiam ineitamentum. Tametsi, ad recentioi’a usque tempóra, uni Romano Pontifici cordi erat gravia, quae in Christiana civilis cultus instituia fere ubique populorunt impendent, pericula denuntiare, qui procul dubio eiusdem ehristiani cultus beneficiis fruuntur, necessariis prorsus maximaque aestimatione dignis; itidemque baud minus cordi erat praeeipua remedia ac munimenta veteti digito demonstrare, quae et suprema sunt germanaque iustitiae caritatisque principia, et priumria immortaliaque praecepla de animarum praestantia, de hominis dignitate, ori gine ac fine, deque iis, quae eidem intercedunt cum Creatore, Redemptore, Domino ac ludice Deo, rationibus pc culiarissimis, cumque proximis suis ceterisque rebus omnibus. Quae utique praecepta ac disciplinae in Calholica dumtaxat Ecclesia perfectam assequi possunt explanationem, inviolalam incolumitatem, inemuitem interpretationem. Quapropter civilis ordinis humanaeque consortionis osores, licet cuiusvis religiosae doctrinae ipsiusque Dei inimicos se iactent — absque Deo, contra Deum! — Gatholicae tarnen Religioni atque Ecclesiae imprimis, nullaque interposita mora, iniurias inferunt; cum sacrosanctis rebus omnibu -; profanatione contumeliaque lacessilis, turn calumniis illatis, atque corruptu; ex occulto históriáé doctrinaeque fide, turn denique iis, quae in societate uni - versisque nationibus exstant rationibus, commeatibus, comrnerciis ad pravum usum adductis, turn postremo veri nominis insectationibus vexalionibusque instructis atque provecti?. quemadmodum in supra memoralis Nationibus contigisse lamentamur. Qua in re, ins iustasque leges vi interdum lieentiaque supplenl; interdum vero novas leges, quas iustitia non reprobare non potest, quasi sceleris socias efficiunt atque edunt. Nos igitur, vocem attollontes Nostrum, non modo veritatis, iustitiae humanitatisque atque ipsius omnium gentium saluti • prosperitatisque causae patrocinari non desistimus neque in posterns interuiittemus; sed magis etiam magisque, ut divina túeamur iui-a, utque liberae hominum conscientiae iura vindieemus, quos universae palerniiati Nostrae demandstos habemus, omni prorsus ope elaboraturi sumus. Qua paternitate permoti, Nationes populosque omnes considerent rogamus, ol> tot tartaque lamentabilium rerum gesta, ub cumque Ecclesia clam aperte lacessitur, atque eius frugifera sanctitudinisque effectrix opera, ad iuvenes potissimum quod attinet, conflictata praepeditur, necessario ibidem pergravia damna conflari, et animis, et corporibus et fluxis rebus ipsis nocitura. Nefanda horum Dei inimicorunt agendi ratio, quae cotidie magis méréseit atque pervulgatur, liaec Nobis persequenda innuunt atque suadenl, quae omnibus, ipsisquemet utilia fore confidimus. Exploratum habetis, Venerabiles fratres, hos cuiusvis ordinis subversores — domestici, inquimus, socialis atque politici — in Deum, in quamlibet religiosam doctrinam, at in catholicam praecipue religionem ati|uc Ecclesiam perpetuos convertunt acerrimosque conatus. Nonne bine liquido patet vei ab iisdem Deum religionemque catholicam, tutissima equidem propugnucula ac praevalidam haberi earum rerum omnium munitionem, quas ipsimet oppugnare atque evertere contendunt? Nullo non tempore, prob dolor, inimici exstitere infitiatoresque Dei, quos, vel cum in imo tantum animo inimicitias atque infitiationes huiusmodi oceulunt, (Ps. XIII, 1; LII, 1), Sacrae Litterae stultos insipienlesque passim appellant; cum vero Dei Spiritus impios in multigenam turbam coalescere eernit, (Sap., IV, 3 sqq.) eorum item molimenta conatusque, Summo Dei Numine coeiitus irridente ac dissipante, in irritum cedere conspicit; siquidem creata omnia omnium Creator in suam ipse ultionem armabit, universumque terrarum orbem contra insensatos pugnare iubebit. (Sap., V, 18, 21). Ecquid mente heic non reputamus quantopere hoc, quod in Deum geritur, bellum, omnium sane impiissimum, originem fontemque calamitatum, cum oeconomicarum turn bellicarum, haberi oporteat, quibus ubique terrarum tarn aeriter excruciantur homines? Ad Catholicam Ecclesiam quod attinet, et múlta eandem esse ad hunc usque diem perpessam novimus, et múlta in posterum quoque passuram esse providemus; ipsius namque Conditor praeclarum non modo ei praenuntiavit, ac veteti testamento legavif insectationum aei’umnarumque tolerandarum principatum, ex Dei nempe, veritatis probitatisque hostibus; verum etiam ad perpetuum ac praeclarum proelium earn instruxit, quod contra infernas potestates errorisque tenebras sit suscipiendum. At eidem uni spopondit Sponsae suae Christus Dominus se omnibus diebus cum ea esse mansunim. rn'ipic unquam adversus earn portás inferi